Proprio della festa di Beata Benedetta Bianchi Porro

Proprio della festa del 23 Gennaio

23 gennaio

BEATA BENEDETTA BIANCHI PORRO

Festa

Nacque a Dovadola (FC) l’8 agosto 1936; si trasferì poi con la famiglia a Sirmione (BS). Da studentessa di medicina riconobbe su di sé i sintomi della neurofibromatosi, una rara patologia degenerativa. Costretta ad abbandonare gli studi, ormai sorda, totalmente paralizzata, priva di ogni facoltà sensitiva, divenne in seguito anche cieca. Unico mezzo di comunicazione con il mondo restò la sensibilità di una mano, attraverso la quale le arrivavano segni convenzionali. Nel corso del durissimo calvario, Benedetta approfondì, grazie anche al rapporto con alcuni amici, la sua esperienza di fede, scoprendo la grazia della sua condizione. Morì, a 27 anni, il 23 gennaio 1964 a Sirmione. Le sue spoglie mortali furono
traferite nella chiesa di S. Andrea in Badia di Dovadola il 22 marzo 1969. È stata proclamata beata il 14 settembre 2019.

ANTIFONA D’INGRESSO (Sal 63,11)

Il giusto si allieterà nel Signore,
riporrà in lui la sua speranza;
tutti i retti di cuore ne gioiranno.

Si dice il Gloria.

COLLETTA

O Dio,
che hai unito la beata Benedetta
al mistero della croce gloriosa del tuo Figlio
e ne hai fatto un segno di speranza per coloro che soffrono,
dona anche a noi, sostenuti dalla stessa fede,
di sperimentare nelle prove della vita
la gioia di amarti sopra ogni cosa.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8, 26‐30)

Fratelli, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che
scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.
Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinato, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE dal Salmo 22

R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

CANTO AL VANGELO (Mt 16,25b)

Alleluia, alleluia
Chi vuole salvare la propria vita, la perderà;
ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Alleluia.

VANGELO

Dal Vangelo secondo Matteo (16,24‐27)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la
perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
Parola del Signore.

SULLE OFFERTE

Accetta, Signore, il sacrificio che ti offriamo
in memoria della beata Benedetta
e donaci la salvezza e la pace.
Per Cristo nostro Signore.

Prefazio dei Santi, pagg. 363-364.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE (Mt 11,28)

“Venite a me,
voi tutti che siete affaticati e oppressi:
io vi ristorerò”, dice il Signore.

DOPO LA COMUNIONE

O Dio, che nella festa della beata Benedetta
ci hai colmati dei tuoi doni,
fa’ che, rinnovati dal pane della vita,
procediamo sicuri nel cammino della salvezza
Per Cristo nostro Signore.

23 gennaio

BEATA BENEDETTA BIANCHI PORRO
Nacque a Dovadola (FC) l’8 agosto 1936; si trasferì poi con la famiglia a Sirmione (BS). Da studentessa di medicina riconobbe su di sé i sintomi della neurofibromatosi, una rara patologia degenerativa. Costretta ad abbandonare gli studi, ormai sorda, totalmente paralizzata, priva di ogni facoltà sensitiva, divenne in seguito anche cieca. Unico mezzo di comunicazione con il mondo restò la sensibilità in una mano, attraverso la quale le arrivavano segni convenzionali. Nel corso del durissimo calvario, Benedetta approfondì, grazie anche al rapporto con alcuni amici, la sua esperienza di fede, scoprendo la grazia della sua condizione. Morì, a 27 anni, il 23 gennaio 1964 a Sirmione. Le sue spoglie mortali furono trasferite nella chiesa di S. Andrea in Badia di Dovadola il 22 marzo 1969. È stata proclamata beata il 14 settembre 2019.

Dal comune delle sante con salmodia del giorno del salterio.

Ufficio delle Letture

SECONDA LETTURA

Dalle «Lettere» della beata Benedetta Bianchi Porro
(Al p. Gabriele Casolari, S.J.: Scritti completi, Cinisello Balsamo 2006, pp. 632-633)
Il cielo è la nostra patria vera

Due volte mi son fatta rileggere la Sua lettera dalla mamma e Le dirò subito, mentre La ringrazio, che la mia povera preghiera avrà ben poca efficacia. Ma con il cuore e con
tutto il desiderio offrirò al Signore i miei pensieri per Lei e per tutte quelle intenzioni che più Le stanno a cuore. Grazie, allora, per quello che mi scrive, perché sono anch’io lieta che la Madonna di Lourdes abbia voluto condurre sulla mia strada Lei, e mi ricordi col suo nome l’Arcangelo Gabriele: è di buon augurio.
Ed è per questo, per infinite cose anzi, io penso che il Signore vuole da Lei, da tutti noi che Lo conosciamo, che si diventi grandi, sempre più grandi, disposti fino in fondo a
seguire la sua volontà e lo Spirito che «non sappiamo donde venga e dove vada».
Ecco proprio perciò il motivo delle prove: vero? Vivere lasciando che il senso della nostra vita lo sappia e lo conosca Lui solo, e ce lo faccia a volte intravedere, se così a Lui
piace. Per questo solo, io trovo sincerità, umiltà, e mi sento docile nelle Sue mani. Ed ho la certezza, che se anche Lei ha scelto la via del sacerdozio, io quella dell’apostolato, e altri
altre ancora, è perché Lo abbiamo capito, incontrato per un attimo sulla nostra strada: «Dove andremo? Tu solo hai parole di vita eterna».
È per questo che, anche se sono sorda, cieca, forse fra poco più mutilata ancora, io sento che in Lui devo essere serena: perché Lui è luce, è promessa più eloquente, più vibrante che la parola umana. Io so che lo seguo, anche se Lui si nasconde, e io non riesco, per attimi, a capire più il senso esatto di quello che ancora vuole da me. Sono attimi, se
tutto fosse facile, non ci sarebbe salvezza. E nelle prove mi raccomando alla Madre che ha vissuto prove e durezze le più forti, mi raccomando, anche se sono così miseramente
piccola, che Lei riesca a scuotermi e a generare dentro il mio cuore il suo Figlio, così vivo e vero come lo è stato per Lei. Ecco, allora, il dono più grosso, più grande: quasi per incanto ritrovo in Lui tutta la mia serenità; appoggiata alla sua spalla, non più misera, incerta, povera, ma ricca nello spirito perché, pregandolo, Lui non mi ha cacciata. Nulla è saldo in noi, e tutto quello che è saldo in noi è perché Dio ci tiene stretti con la sua mano momento per momento.
Tutto questo è il motivo per cui, anche se le mie giornate sono eternamente lunghe e buie, sono pur dolci di un’attesa infinitamente più grande del dolore. Il cielo è la nostra
patria vera, e là dobbiamo mirare, all’incontro.

RESPONSORIO Cfr. Sal 17,29; 16,11; 1Gv 2,17

R/. Signore, tu dai luce alla mia lampada; il mio Dio rischiara le mie tenebre. * Mi
indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua
destra.
V/. Il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno.
R/. Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine
alla tua destra.

ORAZIONE

O Dio, che hai unito la beata Benedetta al mistero della croce gloriosa del tuo Figlio e ne hai fatto un segno di speranza per coloro che soffrono, dona anche a noi, sostenuti
dalla stessa fede, di sperimentare nelle prove della vita la gioia di amarti sopra ogni cosa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te nell’unità
dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.