Gli Itinerari che passano per Dovadola

Gli Itinerari che passano per Dovadola

CAMMINO DI ASSISI

290 km / 72 km in Emilia-Romagna

Il Cammino di Assisi è un itinerario spirituale di circa 290 km che attraversa tre regioni (Emilia-Romagna, Toscana e Umbria) ed è il risultato dell’unione di molti piccoli itinerari di antichi pellegrinaggi, uniti ora in un unico grande percorso che pone al centro le figure di sant’Antonio e di san Francesco.

Il cammino dal borgo di Dovadola si snoda fino ad Assisi, passando per l’Eremo di Montepaolo (vicino Dovadola) prima dimora italiana di sant’Antonio: un itinerario spirituale di estremo valore, e arricchito da una dimensione storiconaturalistica offerta dall’Appennino tosco-romagnolo.

 

 

Focus

Il Santuario di Montepaolo conserva un’insigne reliquia “ex corpore” e la “Grotta” dove il Santo si

ritirava a pregare. Il santuario è stato ricostruito in stile neo-gotico agli inizi del Novecento; comple tamente affrescato, conserva notevoli opere d’arte moderne e contemporanee. All’esterno del santuario si trovano tre percorsi artistici e spirituali: il “Sentiero della Speranza”, che rappresenta la vita del Santo, il “Viale dei Mosaici”, che raffigura la storia di Montepaolo, e “L’oasi di San Francesco”, ispirata al Cantico delle Creature. Un sacro luogo in pace e preghiera. Dopo la visita all’Eremo, si fa la discesa dal Monte sacro e si raggiunge la cittadina di Dovadola. In via del Rio Castello si trova la casa natale di Benedetta Bianchi Porro. Nel centro si può visitare l’Oratorio Sant’Antonio, chiedendone l’apertura in Comune. Più in alto s’incontra l’Abbazia di Sant’Andrea (sec. XII-XIV) dove si possono ammirare interessanti affreschi del ‘500 e pregevoli dipinti del XVI secolo di scuola romagnola e bolognese. All’interno conserva le spoglie di Benedetta Bianchi Porro, proclamata beata per disposizione di papa Francesco il 14 settembre 2019. Il percorso parte da Dovadola e fa tappa a Capannina, Premilcuore, Corniolo e Camaldoli. www.ilcamminodiassisi.it


CAMMINO DI SANT’ANTONIO

410 km / 258 km in Emilia-Romagna

Il Cammino di Sant’Antonio si sviluppa tra Veneto, Emilia-Romagna e Toscana con un percorso che unisce importanti centri di spiritualità e di fede e luoghi meno conosciuti dove il Santo visse e professò la fede agli inizi del XIII secolo. Caratterizzato da un forte significato religioso e spirituale, il Cammino offre l’occasione unica di attraversare territori ricchi di una natura incontaminata con una prospettiva lenta sui paesaggi puntellati da eremi, antichi borghi, castelli fortificati, città d’arte che connotano gran parte dell’Emilia-

Romagna. Partendo dalla Basilica del Santo a Padova, l’itinerario si snoda in direzione Sud per più di 400 km, entrando in Emilia-Romagna attraverso il suggestivo guado sul Po, attraversando la città di Ferrara sino a raggiungere il Santuario di San Luca a Bologna, importante luogo di fede e pellegrinaggio, per poi proseguire verso la Romagna. Il percorso è costituito da 22 tappe, fra le quali Dovadola e tutti gli altri borghi dell’entroterra come Rocca San Casciano, Portico di Romagna, San Benedetto in Alpe, Castagno d’Andrea, Prati alla Burraia, Camaldoli, Badia Prataglia ed il Santuario di La Verna. A Dovadola, si raggiunge Montepaolo, dove si respira un’atmosfera “sacra”, impregnata della forza e dell’energia dell’amato Santo. Si può visitare la meravigliosa chiesetta che conserva una Sua insigne reliquia, inginocchiarsi nella grotta dove Egli si ritirava a pregare e intraprendere i tre percorsi artistici e spirituali all’esterno. Qui a Montepaolo Sant’Antonio ci arrivò dopo il Capitolo delle Stuoie del 1221 al quale parteciparono circa 5000 frati. Quando ormai il Capitolo si era concluso e tutti i frati facevano ritorno ai loro luoghi di provenienza, Antonio venne notato per la sua straordinaria umiltà e spiritualità e venne assegnato ad un piccolo romitorio, quello di Montepaolo di Dovadola, dove già vivevano sei frati. Qui si recò per celebrare la Messa per i suoi confratelli non sacerdoti. Vi giunse nel giugno 1221 vi rimase per più di un anno, fino al settembre 1222. Nella solitudine dell’eremo, visse una straordinaria esperienza di preghiera, penitenza e contemplazione. Era un raffinato esegeta, aveva una vasta conoscenza della Bibbia e sapeva esprimersi in modo semplice e preciso. Queste sue doti emersero in occasione di un’ordinazione sacerdotale tenutasi a Forlì, fosse proprio Antonio a introdurre il rito con una predica appropriata, dal momento che il sacerdote che se ne sarebbe dovuto occupare non si presentò. Il provinciale dei frati francescani, Fra Graziano, saputo della predica e della grande partecipazione ed ammirazione che aveva suscitato, assegnò ad Antonio l’incarico di predicare. Nel settembre 2022 saranno ricordati e celebrati gli 800 anni dalla sua prima predica.

www.ilcamminodisantantonio.org